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venerdì 27 maggio 2022

Nasce Luna Nuova Magazine

 Aria di Novità!

Per me la concretezza non è mai stata un optional: mi è sempre piaciuto ideare e fare progetti, ma la parte più bella è certamente quella della realizzazione e della messa in pratica. Inoltre, se c’è una cosa che contraddistingue il segno dell’Ariete, questa è l’ambizione (e, ok, tanta testardaggine).

Metti insieme queste cose ed ecco che il risultato non può che essere la costante crescita di un percorso e la sua continua miglioria.

Tempo fa, osservando l’aumento delle pagine dell'Agenda Mensile, avevo scherzato dicendo che somigliava sempre più a una rivista e, neanche a farlo apposta, sulla mia strada si sono manifestati quei segni inconfondibili che solo l’Universo sa farti arrivare con precisione chirurgica.

Sono perciò felice ed emozionata nel potervi annunciare in anteprima assoluta l’arrivo di una nuova rivista, signore e signori:

 

 

Dire che è un sogno che prende forma è dir poco. Alcuni degli articolisti che scriveranno per voi sanno bene che la prima volta che ho parlato del progetto, risale a ormai due anni fa.

Luna Nuova Magazine è una rivista – per il momento online – di estrazione neopagana, che tratterà argomenti di paganesimo antico e moderno, esoterismo, divinazione, erboristeria magica, folclore, mitologia, sciamanesimo, stregoneria, spiritualità radicata, olismo e tanto, tanto, tanto altro. Naturalmente ci sarà ancora l’almanacco lunare, l’agenda mensile, i rituali e le ricette.

Il taglio estetico è fresco e volutamente lontano dallo stereotipo classico; la redazione è formata da persone in cui ripongo la mia stima più profonda, persone che in alcuni casi conoscete da anni, e altre nuove nel panorama pagano italiano. Ma tutte preparate e forti del proprio sapere.

Oltre alle rubriche fisse, ci saranno alcuni cameo redatti da ospiti di riguardo, che collaboreranno di quando in quando, per offrivi continuamente un magazine di ampio respiro, con un punto di vista sempre nuovo, diverso e aperto a tutti.

A questo proposito voglio lasciare spazio ai giovani che desiderano proporsi in questo senso: chiunque sia interessato può inviare la propria candidatura a: redazione@lunanuovamagazine.it allegando un esempio di articolo di almeno 5000 battute, insieme alla propria biografia e al profilo social.

Se invece ti occupi di illustrazione e vuoi farti conoscere, manda il link del tuo portfolio all’indirizzo email redazione@lunanuovamagazine.it

Poi c’è lei: “Luna Risponde”, una sezione dedicata alle vostre domande, di qualsiasi genere esse siano. Se avete curiosità, richieste, consigli o quesiti di vario tipo inerenti agli argomenti trattati, scrivete a: lunarisponde@lunanuovamagazine.it e troverete la replica al vostro interrogativo nel numero successivo.

Infine, ma non meno importante, chiunque voglia cogliere l’opportunità di investire in questa nuova realtà, attraverso le inserzioni pubblicitarie della propria attività, è il benvenuto! Se ti occupi di organizzazione di eventi, gestisci una libreria o un negozio esoterico (anche online), se sei un artigiano o hai scritto un libro e vuoi farlo conoscere, scrivi a: adv@lunanuovamagazine.it per ricevere tutte le info del caso.

Vi aspettiamo con il primo numero a partire dal 6 giugno 2022 al prezzo lancio di 1€!

Nel frattempo puoi farti un'idea visitando il sito www.lunanuovamagazine.it e il profilo Instagram @lunanuovamagazine

 

mercoledì 30 marzo 2022

Appuntamenti di Aprile

Finalmente è arrivata la primavera e con lei si moltiplicano le ore di luce, i fiori sui prati, le rondini nei cieli e ovviamente i festival e gli eventi!

Allora diamo insieme uno sguardo a quello che sto preparando per voi.

 

Da oggi è disponibile il nuovo numero dell'agenda-almanacco firmata Calendario Pagano, con tantissime info sul mese, le sue feste antiche e moderne, il rituale per l'esbat della Luna delle Gemme, le ricette magiche, gli incensi, l'agenda lunare, lo Stellarium, il tempo balsamico e tanto altro! Il tutto corredato da splendidi dipinti e illustrazioni.

E' lunga ben 16 pagine, cioè il doppio del primo numero, ma è sempre allo stesso prezzo: 4€! Clicca qui di seguito per scaricarla in formato PDF: Payhip/Agenda_di_Aprile

 

 

Bunker Almanac: nuovo podcast!

Siamo al terzo appuntamento con il Bunker Almanac, la mia rubrica per Radio Bunker. In questa puntata vi spiego perché Aprile è dedicato a Venere e come mai il primo del mese si fanno i "Pesci d'aprile". Inoltre vi racconto tutte le incredibili feste che si svolgevano in questo periodo. Potete ascoltare il podcast di marzo direttamente dal sito di Radio Bunker, a partire da oggi a questo indirizzo: RadioBunker/BunkerAlmanac

 

24 ore di supersconto!

L'8 aprile è il mio compleanno perciò ho deciso di festeggiare facendo un regalo a tutti voi!

Solo per quel giorno il mio ultimo libro "Resine Magiche. Il profumo delle Driadi" sarà in promozione al prezzo speciale di 12,90€ anziché 18,90€!

Clicca qui per acuistarlo: Amazon/ResineMagiche

 

 

Lunedì 11 alle 21.00 sarò in diretta sul mio canale Instagram insieme al prof. Manuel Ciappetta per parlarvi delle origini della Pasqua e delle tante tradizioni di cui è foriera, come le uova colorate (e di cioccolato), le pulizie di primavera, la domenica delle palme e molto altro!

Ecco il link per guardare la diretta: @calendariopagano

 

 

 

Sabato 30 aprile sarò ospite al Festival di Beltane organizzato dall'ass. Cerchia del Castagno di Verbania. Terrò una conferenza sugli Dèi di Beltane e di come la loro natura abbia influito sulla festività stessa. Inoltre ci sarà un piccolo post-conferenza con degustazione olfattiva delle resine adatte alla celebrazione del sabba.

Per info: Cerchia del Castagno su Instagram: @cerchiadelcastagno

oppure www.tavernabrigantia.it

 

Se avete domande, consigli o richiedete la mia presenza per festival e conferenze, scrivetemi in pvt su Instagram, Telegram oppure mandatemi un’email qui.

giovedì 17 settembre 2020

Aequa Nox: la Bilancia equinoziale


 

Siamo giunti all'autunno, all'equinozio che porta con sé l'inizio della fine. E' il momento di tirare le somme e raccogliere i frutti del nostro operato.

Provate a immaginare: siamo in un villaggio gallese, la temperatura estiva ha ormai lasciato il passo a una brezza frizzante che increspa la pelle. I raccolti stanno giungendo alla conclusione e bisogna mettere via le provviste per l'inverno.

Come ho già spiegato ieri (in questo post:) chiamarlo Mabon è un errore storico dovuto alla decisione arbitraria di un autore wiccan presa negli anni '70. Per questo motivo mi limiterò a chiamare la festa così come si è sempre chiamata: Equinozio d'Autunno.

Il termine equinozio deriva dal latino aequa nox ovvero "notte uguale" [sottinteso: al giorno] perché in questa data il giorno e la notte hanno la stessa durata. Il fenomeno si deve alla posizione del Sole che nasce precisamente a Est e tramonta precisamente a Ovest, determinando così la stessa durata di notte e dì. Ogni anno la data cambia leggermente a causa della rivoluzione terrestre intorno al Sole, ma in genere può cadere tra il 22 e il 23 settembre. Dal giorno successivo le ore di buio supereranno quelle luce, sempre di più, fino al solstizio d'inverno, quando il Sole raggiungerà il punto più basso dell'orizzonte celeste e si avrà la notte più lunga dell'anno.

Il fatto che durante l'equinozio il giorno e la notte abbiano la stessa lunghezza si riassume con l'immagine della bilancia in perfetto equilibrio. Non a caso il segno zodiacale della Bilancia entra in concomitanza con l'equinozio autunnale. Inoltre, l'idea di perfetto equilibrio lo ritroviamo nei Tarocchi con la carta della Giustizia, in cui possiamo ammirare in primo piano la bilancia equinoziale (la stessa fuori dai tribunali): non una bilancia qualsiasi, ma proprio quella che indica la quintessenza della simmetria celeste.

E infatti si dice che "è tempo di bilanci": questo è il momento dell'anno in cui si tirano le somme, si mette *sulla bilancia* ciò che si è fatto e ciò che si deve fare per affrontare il futuro e si ringrazia per quanto ottenuto. Anticamente non era solo un modo di dire: con la luna del raccolto si procedeva alla messe dei campi e si faceva scorta in previsione dell'inverno che stava arrivando. In questo senso ciò che si era operato durante l'anno arrivava a dare i frutti che ci si meritava.

Per propiziare un inverno facile e privo di stenti, era tradizione fare grosse ceste dei prodotti raccolti e banchettare con essi per ringraziare gli Dei dell'abbondanza ricevuta.

Gli antichi festeggiavano rievocando mitologicamente la discesa del Sole sull'orizzonte celeste come una divinità che si appresta a scendere negli Inferi.

In Grecia, ad esempio, si tenevano i Misteri Eleusini Maggiori con i quali si richiamava il rapimento di Persefone da parte di Ade, che voleva farne la sua sposa. Simmetricamente, con i Misteri Eleusini Minori, in primavera si festeggiava Persefone che risaliva sulla Terra per ricongiungersi a sua madre Demetra. Lo stesso avveniva a Roma con il mito di Plutone e Proserpina e, naturalmente, ogni cultura aveva il proprio mito per spiegare l'alternarsi delle stagioni.

Il ciclo stagionale era un aspetto importante per la vita terrena, così come per quella spirituale, perché scandiva la quotidianità e, con l'osservazione e il rispetto dei suoi ritmi, garantiva il rimanere in vita. In questo contesto trova luogo la rievocazione: l'azione di mettere in scena un mito per spiegare il fenomeno astronomico faceva da tramite tra ciò che è in alto e ciò che è in basso, avvicinando la sfera celeste a quella umana.


Un altro simbolo chiave di questo equinozio è la Cornucopia (dal latino cornu copiae cioè "corno dell’abbondanza"): la cesta senza fondo dalla quale sgorga, come una cascata, tutto il cibo che si desidera. La Cornucopia è un simbolo fortemente legato alla Dea Madre, poiché proviene da uno dei corni che Eracle spezzò ad Acheloo (dio fluviale figlio di Gea) mentre questi si era trasformato da serpente a toro, due animali che ben sappiamo essere allegorie del femminino sacro. Nel mito romano si racconta che quando il corno cadde a terra alcune ninfe lo raccolsero, lo riempirono di frutta e fiori e lo offrirono alla dea Abundantia, la quale lo rese eternamente pieno.

In un altro mito la Cornucopia è il corno che Zeus, quando era infante, strappò per gioco dalla testa della sua nutrice: la ninfa/capra Amaltea. Anche in questo caso si parla di fertilità divina, per via dell'allattamento, un concetto ancora legato alle dee dell'abbondanza e della crescita.

Oggi la ritroviamo spesso colma di monete accanto alla dea bendata della Fortuna, quale augurio di ricchezza e quindi, nuovamente, di prosperità.

A ogni modo, il motivo per cui la Cornucopia è associata all'equinozio autunnale sta nel fatto che esso è il momento del cosiddetto "secondo raccolto" (in riferimento al primo che si celebra il 1° agosto con il taglio dei cereali e al terzo che il 1° novembre segna il raccolto degli ultimi prodotti agricoli e spontanei). Il secondo raccolto è particolarmente importante perché si trovano diversi frutti e ortaggi che possono mantenersi a lungo se ben stoccati, perciò, disponibili in ogni momento, proprio come usciti dalla famosa cornucopia. Pensiamo alle mele, alle patate tardive, alla frutta secca e ai legumi: essi hanno la capacità di rimanere commestibili per diverso tempo e garantire un buon apporto di zuccheri, grassi e proteine anche nei mesi invernali. Naturalmente c'era anche la caccia, con la quale ci si assicurava pelli per riscaldarsi e carne essiccata, ma era anche meno certa e più rischiosa di un raccolto ben coltivato.

Oggi che viviamo nelle città con riscaldamento e supermarket facciamo molta fatica a comprendere come si viveva all'epoca e altrettanta fatica a connetterci davvero con la Natura che ci circonda.

Se oggi ne avete la possibilità, staccate tutto e da tutto, lasciate a casa il telefono, prendete una coperta e andate a stendervi nel primo parco che trovate. Chiudete gli occhi e - sperando in una bella giornata - sentite il sole sulla pelle, percepite la differenza di calore rispetto a luglio, insomma fate in modo di comprendere il passaggio che si sta manifestando intorno a voi.

 

Buon Autunno.

 

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Testo protetto da Copyrighted e Creative Commons

Illustrazione di Natasa Ilincic

 



 

martedì 5 maggio 2020

Tutti i podcast

Alcuni di voi mi chiedono spesso i vari podcast della mia rubrica radiofonica Folclore Italiano perciò ho pensato di raccoglierli tutti in una pagina del sito, che aggiornerò ogni settimana, così che possiate averli sempre a portata di mano.
Già che c'ero ho inserito anche quelli relativi ad altre interviste.

Potete cliccare il tasto "Podcast" in alto nel menù o altrimenti qui di seguito: https://monica-casalini.blogspot.com/p/podcast.html

Buon ascolto!

Foto di mia appartenenza - protetta da Creative Commons


venerdì 24 aprile 2020

Folclore Italiano, una nuova rubrica radiofonica



Con enorme piacere annuncio la nascita di una mia rubrica radiofonica settimanale! Si chiama Folclore Italiano e si tiene ogni sabato alle 12,20 su Radio Milazzo.

La cosa mi stuzzica parecchio, intanto perché crea un asse virtuale tra nord e sud, visto che abito in Lombardia, collegando idealmente tutta l'Italia; e poi perché un piccolo spazio radiofonico dove diffondere i miei studi è sempre stato un po' un pallino personale.

Di cosa vi parlo?
Bè, innanzi tutto la quotidianità è pregna di gesti e tradizioni che provengono dal nostro antico passato, perciò la linea generale è quella di svelarvi le origini di ogni cosa viviamo giornalmente. Per esempio: perché si dipingono le uova a Pasqua? Perché ci baciamo sotto il vischio a Natale? Perché diciamo "in bocca al lupo" come buon augurio? E cosa significa la parola "augurio"??

Immaginate quante altre curiosità potremo scoprire di settimana in settimana!
Se anche voi avete fame di conoscenza, vi aspetto ogni sabato in radio, in diretta stream su Radiomilazzo.it e in podcast sempre sul sito della radio alla voce menù "La Radio Oggi".

Buon ascolto!

sabato 11 maggio 2019

La sirena bicaudata

Bassorilievo etrusco conservato al Museo Archeologico di Firenze

La sirena bicaudata, cioè con la doppia coda, esiste da almeno un paio di millenni... insomma prima dell'era a.S. (avanti Starbucks).
Le sue prime apparizioni ci arrivano sin dall'epoca degli Etruschi (v. foto sopra) i quali amavano rappresentarla sui monumenti come simbolo di fertilità e potere femminili. La scolpivano anche all'ingresso delle tombe, come una sorta di psicopompi che accompagnavano le anime dei defunti nell'Aldilà. Celebre è la Tomba della Sirena nella necropoli di Sovana (GR) la cui protagonista è una bellissima bicaudata - purtroppo danneggiata dal tempo - che richiama la connessione con il mondo ctonio dei morti.

Sirena bicaudata di Sovana

Vi starete chiedendo cosa c'entra il mare con l'Aldilà.
Per gli antichi non c'era differenza tra pesci e rettili, per loro erano tutti appartenenti alla stessa grande famiglia; e tale idea esisteva ovunque, ecco perché in Asia la leggenda narra che carpa koi che risale la corrente alla fine si trasforma in un drago. Il serpente è un simbolo di rigenerazione, legato alla Terra e quindi al corpo della Dea Madre e quest'ultima genera dalle acqua primordiali. Grazie a questo collegamento il serpente unisce la sfera generatrice e quella ctonia.

Ma passiamo oltre e veniamo al significato intrinseco della sirena bicaudata.
La sua ricca natura di generatrice, come abbiamo visto, dipende sia dall'elemento Acqua, sia dall'elemento Terra, entrambi princìpi femminili creativi. La sirena "classica" è già di per sé un forte simbolo di fertilità e fecondità... e va da sé che la bicaudata è doppiamente fertile, doppiamente feconda, doppiamentre Madre.

San Lupo (BN) Fontana Sant'Angelo
 La sua stessa iconografia va oltre tutto questo, infatti la posizione delle sue code non è casuale: potevano essere unite, incrociate, attorcigliate e invece sono ampiamente divaricate. Il senso è esattamente quello di rivendicare idealmente le gambe femminili aperte nell'atteggiamento di colei che mostra la propria parte più sacra, più intima: la porta della vita.
Tale concetto rientra perfettamente nell'idea di abbondanza, salute e fertilità: d'altro canto l'archeologia ci ha fatto dono di centinaia di esempi simili, basti pensare a Sheela Na Gig, la dea che apre la propria vulva con le mani; oppure alla Dea indiana personificata da Devi o Kali raffigurata in piedi con le gambe aperte mentre fluisce il suo yoni-tattva (il liquido vaginale sacro). Tra la popolazione dei Tlingit (nativi americani) la Dea Madre è un'orsa totemica con le zampe divaricate che accoglie e lascia uscire.

Si tratta di un gesto che scaccia la malasorte, allontana i mali, protegge la famiglia, la città e rende sacro il luogo in cui si trova. Sin dalla più remota antichità si trovano figure di dee madri soprattutto nelle grotte umide - allegoria dell'utero femminile - primo tempio vero e proprio del sentimento religioso primitivo.

In tempi successivi, più precisamente nel Medioevo, questa postura fu vista come un atteggiamento volgare e lascivo che tramava contro l'incorruttibilità dello spirito e attirava l'uomo nelle grinfie del maligno (maligno femminile, naturalmente). La donna era spesso associata al Diavolo in persona, sua fida compagna e terrena emanazione, da cui l'uomo era ammaliato a causa della sua diabolica natura. L'unico motivo per cui egli poteva avvicinarsi a lei era quello di comandarla, averla come serva in casa e generare con lei i figli - possibilmente maschi.
La demonizzazione della sirena bicaudata fu lunga e violenta, tanto che nel corso dei secoli cominciarono ad apparire nel folclore medievale storie di sirene incantatrici come la Melusina, donne-serpente dotate di potei magici che distruggevano l'uomo e il suo animo puro e via dicendo.


Melusina - xilografia colorata, Germania metà del XVI secolo

Eppure la nostra eroina non perde mai fascino e lustro, nemmeno dopo tanti attacchi da parte di religioni avverse e malpensieri. In molte zone, soprattutto nel nord Europa, non smette mai di mostrarsi nelle chiese, nelle cripte e sui monumenti. Anche laddove era stata fortemente bandita ad un certo punto della storia ella ricompare più bella e più potente di prima. Nella foto qui sotto possiamo infatti ammirare un amuleto italiano, purtroppo di ignota provenienza. Si tratta di un manufatto di rara bellezza che al tempo veniva usato come portafortuna, proprio come la più nota "cimaruta".

Amuleto custodito presso il "Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari" di Roma

La lunga storia della magnificente Sirena Bicaudata non ha certo termine qui. La sua iconografia viene tutt'oggi replicata non solo come logo della famosa caffetteria, ma anche su profumi, gioielli, pezzi d'arte, ecc... Il suo misterioso simbolismo sembra non potersi allontanare dal nostro intimo sentimento archetipico e torna a manifestarsi attraverso di noi, per noi. La sua benedizione continua...





Fonti:
"La dea. Creazione. Fertilità e abbondanza. La sovranità della donna." di Shahrukh Husain
https://pataviumonline.com/parliamo-di-artigianato-salutebenessere-sport/artigianato-italiano-storia-e-oggetti-artistici
http://www.lacittadellaluce.org/it/notizia/il-femminile-sacro-prima-parte
http://www.evus.it/it/index.php/news/reportage/la-sirena-a-due-code-della-necropoli-di-sovana
https://it.wikipedia.org/wiki/Sirena_(ibrido_donna-pesce)

giovedì 27 aprile 2017

Prima parte della conferenza sul Carnevale

Finalmente online parte della Conferenza sulle origini del Carnevale tenutasi a Saronno il 26 febbraio scorso. Al momento, ahimé, non è stato possibile reperire la seconda parte, ma vi terrò aggiornati.

Buona visione!