Premessa
Questo articolo si riferisce alle discussioni nate sulla pagina Facebook ufficiale nel post riguardante la festa di Hel e della sua presunta protezione sui bambini qui e con un primo chiarimento qui. Tale articolo è riproposto in toto qui.
Non mi piace tornare sugli argomenti che ritenevo chiusi, perciò, credetemi, sto facendo un grande sforzo. Mi si perdoni inoltre questa ulteriore precisazione, resasi necessaria perché alcune persone sono incapaci di capire la differenza tra dogma e religione, e tra divinità e archetipo. E in questi casi io dico sempre che tanto valeva rimanere cattolici, se è questo il modo con cui abbracciate la spiritualità (che spiritualità poi, se vi esprimete solo con odio, insulti e bestemmie - che ho dovuto cancellare dalla pagina. Complimenti per la "maturità").
Innanzi tutto voglio chiarire che io non sono una studiosa di mitologia norrena, bensì una studiosa di culti antichi e di festività precristiane, perciò non ho la pretesa di avere la verità in mano su un mito norreno, ma di certo conosco bene i meccanismi del sentimento magico-religioso antico.
Come già spiegato nel post precedente, non ci sono documenti storici che descrivano appieno la complessa e multisfaccettata idea divina di Hel, che gli studiosi ritengono possedesse e che testimonia un passato, quello norreno, denso di una spiritualità femminile preponderante, messa poi a tacere dal processo patriarcale, manifestatosi qui esattamente come nel resto della cultura mondiale.
Hel era certamente molto più profonda di come la conosciamo dalle saghe - unici documenti da cui sappiamo di lei. E come è ben noto le saghe non costituiscono affatto un documento storico approfondito perché, per loro stessa natura e per quanto ricche di metafore possano essere, sono poemi non particolarmente antichi, risalenti all'alto Medioevo (1100-1200) con alcuni passi che probabilmente possono essere fatti risalire a non prima del IV sec. d.C.. Dunque, la maggior parte della mitologia germanica, trasmessa oralmente, è andata persa (parole degli studiosi, non mie) e quello che sappiamo sugli Dèi norreni e sulle loro feste è appena la punta di un grosso iceberg.
Come già accennato nel post precedente, molte divinità arcaiche connesse agli inferi, detenevano anche la protezione sugli infanti, per esempio Hekate Kourotrophos (allevatrice di bambini). O la punica Tanit dea connessa alla fertilità a cui venivano affidati i bambini morti. E, ancora, Cerere/Demetra, Gea, Tellus, ecc... tutte divinità con la duplice valenza di protettrici dei bambini e aspetti ctoni che provengono dal loro regno: la Terra. La terra fertile, concetto che si estende alla fecondità umana, e la terra infera, che accoglie i morti. Volete il collegamento con Hel? Il suo nome significa "gelida" perché l'Helheim è un regno ipogeo ghiacciato (hel è correlato anche a hall: luogo coperto), perennemente avvolto nell'inverno; e come definireste la terra del sottosuolo in inverno, se non gelida? E non è forse da sottoterra che i semi spuntano a nuova vita?
Ogni mito antico possedeva l'idea che l'inumazione rendesse i cadaveri come semi piantati che in primavera sarebbero rinati; quello norreno non faceva eccezione.
Ma di certo non mancano altri esempi di dee infere protettrici dei bambini, e il motivo, come sempre, va ricercato nella logica storica: anticamente i bambini morivano molto più di frequente rispetto a oggi e dunque l'idea di una divinità che li accogliesse negli Inferi per accudirli così come avrebbero fatto i genitori, prese piede molto presto, quale conseguenza (antropo)logica del sentimento religioso dell'epoca. Infatti Hel non uccideva nessuno, a lei i morti venivano affidati. Ne consegue che "scopa o rastrello" sia un concetto medievale.
Ora: sappiamo che Hel era una divinità che donava la vita e la morte, ed essendo una dea arcaica, alcuni storici avanzano l'idea che possedesse - almeno in principio - le caratteristiche di dea madre, perdutesi progressivamente nel tempo. Ma non del tutto, come si legge nel passo di Jacob Grimm, qui in foto.
D'altronde Hel era la reggente dell'omonimo regno infero dove finivano tutti coloro che non potevano accedere al Valhalla: le donne, chi moriva di morte naturale e, ovviamente, anche i bambini.
Nello specifico Jacob Grimm teorizza che Hel (a cui si riferisce qui come Halja, la forma teorizzata proto-germanica del termine) è essenzialmente "l'immagine di una divinità femminile avida, inquietante" e che "più in alto ci è permesso di penetrare nella nostra antichità, il meno infernale e più divino potrebbe apparire Halja. Di questo abbiamo una garanzia particolarmente forte nella sua affinità con l'indiana Bhavani, che viaggia come Holda, ma è anche chiamata Kali o Mahakali, la grande dea nera [protettrice dei bambini, ndr], che negli inferi si suppone giudichi le anime: questo suo ufficio, il nome simile e la tonalità nera [...] la rendono estremamente simile a Halja. E Halja è una delle concezioni più antiche e comuni del nostro paganesimo teutonico."
Non è tutto. C'è un particolare molto importante, spesso ignorato, che però ha un grosso valore per l'argomento in essere: Odino assegna il regno infero a Hel quando questa è ancora una bambina. Che tradotto significa: in principio il regno infero era governato da una bambina.
Ecco quindi un ulteriore tassello al quadro generale e, credetemi, non è uno di quei dettagli da poco.
A questo proposito si veda qui sotto l'opera di Lorenz Frølich del 1906 dove Hel bambina viene accompagnata presso Odino per ricevere il suo regno.
Parlando con alcuni utenti mi è stato detto che anche nella loro esperienza ci sono state letture in cui si faceva riferimento a Hel quale protettrice dei bambini: tutte letture di qualche anno addietro, probabilmente di origine neopagana.
Difatti, con questo post, non voglio insistere dicendo che "sicuramente" Hel possedeva tale caratteristica, ma semplicemente esporre i fatti oggettivi per cui non si può escludere un suo coinvolgimento nell'argomento.
Come già detto non abbiamo documenti che lo mettano nero su bianco, ma è come dire che immergendo un bicchiere in mare e non trovandoci nessun pesce, si deducesse che il mare è privo di forme di vita. I documenti che non ci sono giunti non possono essere una prova del fatto che Hel non possedesse, al pari delle sue controparti indo-slavo-greco-romane, la protezione sui bambini.
Il dogma è una cosa, la logica storica è un'altra. E devo dire di essere rimasta molto delusa dalla quantità di persone che si sono dimostrate dogmatiche nonostante si dichiarino pagane, consigliando a me di documentarmi...
Bene, la mia parte l'ho fatta e mi sembra di essermi documentata abbastanza (qui di seguito la bibliografia). Ora però aspetto che quelle persone così tanto sicure delle proprie ragioni, tanto da insultarmi, portino altrettanti documenti in cui si dice chiaro e tondo che Hel non possedeva un legame con la protezione sui bambini.
Buona fortuna.
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"Teutonic Mythology" di Jacob Grimm
"Sulle religioni. Documenti della storia universale" di Cesare Cantù
"Edda in prosa" di Snorri Sturluson
"Donne che corrono coi lupi" di C.P. Estés
"La Dea Bianca" di Robert Graves
"Skirophorion 2789" edito da Hellenismo
(da questa biblio mancano una decina di testi in cui si spiega come il concetto di terra si legasse ambivalentemente ai bambini e alla morte, così su due piedi: "Misteri Etruschi", "Il grano e la Dea" e "Il ramo d'oro" di Frazer)
https://www.etymonline.com/word/hell#etymonline_v_9125
https://www.etymonline.com/search?q=hall
http://www.wyrdwords.vispa.com/goddesses/hel/prose.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Hel_(being)
https://it.wikipedia.org/wiki/Mitologia_norrena
https://it.wikipedia.org/wiki/Valhalla
https://it.wikipedia.org/wiki/Hel_(divinità)
https://it.wikipedia.org/wiki/Hel_(regno)
https://storia-controstoria.org/personaggi-e-miti/frau-holle-divinita-femminile-della-terra-che-passo-dallinverno-allinferno
Immagine di Lorenz Frølich:
https://en.wikipedia.org/wiki/Hel_(being)#/media/File:Loki's_children_by_Frølich.jpg