venerdì 17 luglio 2020

I Portafortuna



Non è vero ma ci credo!

Sin dall'antichità i cosiddetti "portafortuna" sono oggetti che accompagnano l'umanità, appesi al collo, infilati nelle tasche o sistemati con cura in un portafogli, affinché favoriscano chi li possiede con fortuna, denaro, fertilità e salute.
Il loro potere è quasi sempre legato al concetto di fertilità e salute, due ideali che arrivano dall'antichità, quando il possedere entrambi era sinonimo di grande fortuna.
Gli antichi Romani, più di tutti, sublimarono l'idea di fortuna non solo con un'immensa quantità di oggetti e formule, ma persino con una divinità, chiamata appunto Fortuna, la quale possedeva decine di sfaccettature diverse e per ognuna di queste essi istituirono una festa.

In questo articolo voglio mostrarvi gli amuleti fortunati più conosciuti, le loro origini e perché funzionano. Certo che funzionano: volere è potere!

P.s.: per ascoltare la puntata della mia rubrica Folclore Italiano su questo argomento, seguite questo link e ascoltate dal minuto 15,38




















Gli antichissimi falli apotropaici
Come appena detto, la maggior parte degli amuleti arrivano dalla cultura etrusco/romana e di certo il più famoso è il "fascinum", un amuleto a forma di fallo maschile contro il malocchio. A Roma se ne trovavano di ogni genere e tipo: i tintinnabula (una sorta di scacciapensieri con i campanelli che si appendeva in casa o in negozio); oppure in forma di ciondoli da appendere al collo o alla cintura che ritraevano il fallo da solo o insieme alla "manofica" (vedi più avanti), al seno femminile o allo scroto maschile. Altri ancora erano incisi o scolpiti su lucerne, targhette e oggetti di uso comune.




















Il Cornetto
Numero 1 della tradizione italiana, il cornetto affonda le sue origini fino al 3500 a.C., quando nei villaggi la gente era solita appendere le corna degli animali per attirare fertilità e abbondanza, in quanto buoi, montoni, ecc... godevano della nomea di essere particolarmente fecondi.
Tra gli antichi Romani un ciondolo con il corno di corallo era il non plus ultra per scongiurare la malasorte.
Nel Medioevo si sparse la voce che per portare davvero fortuna il corno doveva essere fatto a mano, sempre di colore rosso, ben ritorto e a punta, cosicché avrebbe sconfitto ogni male grazie alla sua forma pungente e al colore che più di tutti richiama l'attenzione ed è associato all'ardore.
Ma attenzione: chi ne vuole uno non può comprarselo da solo perché non gli porterebbe alcuna fortuna: il cornetto deve essere regalato!




















La Manofica
Al pari del cornetto, la manofica è un simbolo di fertilità e può essere considerata la controparte femminile del fallo portafortuna o la versione mono delle corna. La manofica è - lapalissianamente - una mano stretta a pugno chiuso mentre tra l’indice e il dito medio esce fuori il pollice. Il nome e la forma indicano proprio la "fica" cioè la vulva femminile, senza veli e senza tabù. E' un gesto di grande potenza apotropaica che serve a proteggere principalmente in campo erotico e sentimentale. Veniva indossata come amuleto dalle giovani donne etrusche per scongiurare le fatture e le legature in campo affettivo, contro le invidie e il malocchio in ambito sessuale.




















Il Quadrifoglio
Arriva dalla verde Irlanda questa piccola piantina simbolo della sua patria che, in natura, possiede solo tre foglie. La fortuna sta quindi nel trovarne uno che sia più raro degli altri, ovvero con quattro foglie. Se poi se ne trovano cinque, allora è da incorniciare (oppure verificare che la zona non sia radioattiva!).
Scherzi a parte, la tradizione vuole che se messo sotto al cuscino il quadrifoglio faccia arrivare i proverbiali sogni d'oro.




















La Cimaruta
Questo amuleto è tanto bello quanto ricco di significati. Già gli antichi Romani erano soliti appendere un rametto di ruta dietro la porta per scongiurare qualsivoglia incidente in ambito domestico. Ma la cimaruta è qualcosa di più: è un trionfo di simboli portafortuna, ognuno dei quali protegge da qualcosa di specifico o attrae una particolare fortuna. Oggi se ne trovano di bellissime in argento finemente decorate, ma trovarne una antica in qualche negozio di antiquariato è sempre una grande emozione.




















La Coccinella
Arriva dalla tradizione contadina la credenza che la coccinella sia simboli di grande fortuna, questo perché nell'antichità i coltivatori sapevo che la sua presenza avrebbe allontanato gli afidi e garantito un raccolto sano. Inoltre si dice che quando una coccinella si posa su di noi si devono contare i puntini neri per sapere quanti anni di buona fortuna ci porterà.




















Il Ferro di Cavallo
E' facile ancora oggi vederlo appeso sopra le porte di casa (tipo la mia) come auspicio di salute e fortune... sì, fortune al plurale. Infatti si dice che appeso con le estremità all'insù attiri grandi fortune materiali (soldi, terreni, gioielli), mentre con le estremità all'ingiù si venga ricoperti di fortuna (più in generale).
Sembra che gli antichi Romani usassero appendere il ferro di cavallo per allontanare le malattie, e che poi il suo potere sia stato amplificato anche grazie alla sua forma che ricorda le corna degli animali.




















La Cornucopia
Non può certo mancare il simbolo dell'abbondanza per antonomasia: la Cornucopia (da corno e copia, cioè abbondanza, per es. "copioso"). Secondo il mito greco era il corno dell’abbondanza, simbolo di fertilità, raffigurato da un corno, che in origine era quello della capra Amaltea, nutrice di Giove bambino (ecco quindi che torna il concetto di corno animale), ricolmo di frutti, spighe e fiori e attributo di molte divinità ritenute dispensatrici dei beni della terra. La Cornucopia non ha fondo e i suoi frutti continuano a essere sempre disponibili per chiunque ne voglia. Nell'iconografia moderna è attribuita alla dea bendata della Fortuna e, anziché di frutta, traborda di soldi.





















Il Gobbetto
Nella cultura partenopea il gobbetto, o scartellato, è una figura folcloristica imprescindibile dalla città stessa e la sua azione di portafortuna non è discutibile. Perché porta fortuna toccare la gobba di qualcuno? La risposta si trova nel termine scartellato, cioè qualcuno che porta un cesto. Sia il termine, sia la credenza popolare arrivano però dall'antica Grecia, dove il "kartos" era una cesta ricolma di cose talmente preziose che il solo toccarla avrebbe attirato la fortuna. E colui che porta tale cesta pesante di tesori è piegato in avanti per la fatica. Ecco quindi che la gobba è divenuta sinonimo della cesta ricolma di beni.




















La Zampa di Coniglio
Questa usanza deriva dalla cultura Hoodoo, cioè dalla magia afroamericana, secondo cui il coniglio (o un pezzo di lui) porti fortuna a causa della sua incontestabile fecondità. Chi porta con sé la zampa - o in alcuni casi la cosa - del coniglio lo fa per aumentare le proprie doti virili o, nel caso di una donna, per rimanere incinta.
Oggigiorno, per fortuna (e proprio il caso di dirlo), esistono versioni cruelty-free questa tradizione, grazie a portachiavi con ciuffetti di pelo sintetico o con zampette di stoffa e feltro. D'altronde se è vero che ciò che porta fortuna è l'idea di fertilità, allora anche l'idea di coniglio andrà benissimo.





















La Ghianda
Nel nord Europa è la ghianda il piccolo simbolo di protezione e ciò è dovuto al fatto che, secondo l'antica cultura norrena, il dio Thor abbia volutamente evitato le ghiande con i suoi fulmini, pur colpendo le querce. La ghianda è quindi un amuleto contro i fulmini e - per estensione - contro le scariche elettriche di ogni genere.




















Il Nazar
Chi è andato in viaggio in Grecia, Turchia, ecc... è sicuramente tornato con uno di questi azzurrissimi occhi di vetro. Vengono chiamati anche "occhi del Diavolo" o "occhi di Allah", a seconda di dove ci si trova. Il termine proprio è invece "nazar", è di origine araba e significa "sguardo"; infatti viene appeso in casa, in auto o addosso affinché ci guardi le spalle, allontanando il malocchio e le invidie.
L'occhio è un simbolo da sempre legato alla guardia e all'attenzione, perché se si è in allerta e guardinghi, nessuno potrà farci del male. Lo sapeva bene Tolkien quando pensò all'Occhio di Sauron per il suo romanzo "Il Signore degli Anelli".




















Lo Scarabeo
Questo bellissimo simbolo deriva dalla cultura dell'antico Egitto. Grandi osservatori della natura, gli Egizi notarono che il piccolo insetto era solito sistemare il proprio uovo in una pallina di sterco per poi farlo rotolare in un luogo sicuro e così i sacerdoti egizi paragonarono questa attività a quella del dio Osiride che, secondo la loro cultura, faceva girare il mondo. Per questo motivo, ancora oggi, indossare un ciondolo con lo scarabeo è un modo per attirare protezione e buona sorte.




















Il Maneki Neko
Chi di voi non lo ha mai visto almeno una volta? Si tratta del gatto giapponese portafortuna. Generalmente è venduto in forma di statuina, raffigurato come un bel gattone grassoccio (simbolo di abbondanza), da solo o in compagnia di altri gattini (suoi figli, simbolo di fertilità), a volte con una sfera (l'uovo cosmico), oppure soldi e altri simboli di fortuna... ma con una costante: una zampina sempre alzata. Cosa significa tale gesto? La zampina è nell'atto di chiamare qualcuno, come a dire "hey, vieni qui!" e il destinatario di questo richiamo è proprio la Fortuna! Il gattino giapponese, così come alcune divinità taoiste, buddiste e induiste, alza la zampa per far avvicinare al proprio "padrone" la Fortuna in persona. Niente male averlo in casa, eh?



Altri amuleti
Alcuni di voi avrenno certamente sentito che anche una Chiave antica è un buon portafortuna perché "apre" tutte le porte chiuse che incontreremo nella vita.
Poi c'è l'Ancora, simbolo di stabilità e duque di salvezza; particolarmente apprezzato dai marinai, oggi è facile vederlo tatuato anche sulle braccia di chi non è esattamente un lupo di mare, ma ne apprezza la simbologia.
Non possiamo dimenticare l'Elefante, che grazie alle sue caratteristiche legate alla mitologia orientale è da secoli un simbolo di saggezza, perfetto per attirare salute e ricchezza.
Naturalmente ce ne sono tantissimi altri, ma occorrerebbe scrivere un intero libro per descriverli tutti. Chissà, magari prima o poi mi ci metto io di buona lena.



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Crediti d'immagine
fascinum: wikipedia
cornetti: zetatielle.com
manofica: Alexis Berger su Pinterest
quadrifoglio: freepik.com
cimaruta: onegoodeyesilver.com
coccinella: thoughtco.com
ferro di cavallo: 25fitzwilliamplace.ie
cornucopia: thesaturdayeveningpost.com
gobbetto: arteinmovimentodemaria.it
zampa di coniglio: arsmagicaroccatagliata.it
ghianda: pinterest
nazar: dilei.it
scarabeo: 3pietre.it
maneki neko: japon-tendance.com


Fonti:
https://www.romanoimpero.com/2019/04/gli-scongiuri-romani.html
http://www.amber-ambre-inclusions.info/nuova%20medicina%20popolare.htm#La_mano_fica
https://www.emergenzeweb.it/3325una-visita-al-manu
https://www.ohga.it/simboli-portafortuna-gli-oggetti-piu-o-meno-conosciuti-nel-mondo-di-buon-auspicio
https://it.wikipedia.org/wiki/Fascinus
https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/fascinus-antica-roma-amuleti-a-forma-di-fallo
http://www.treccani.it/enciclopedia/cornucopia
https://unaparolaalgiorno.it/significato/cornucopia
https://www.fanpage.it/cultura/chi-e-lo-scartellato-il-significato-e-l-origine-scaramantica-del-termine-napoletano


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