mercoledì 27 aprile 2022

La caccia d'amore (mai avvenuta) di Beltane

"Goddess Slavia" di Alphonse Mucha

 

Come sappiamo bene, Beltane era una festa di origine celtica in cui si celebrava l'unione sacra degli Dèi, un rito che garantiva fertilità ai campi e fecondità agli animali, uomini compresi.

Una cosa che però non è mai avvenuta in tempi antichi è la cosiddetta "caccia d'amore". Spesso nei vari blog/siti/pagine si legge che, fino al Medioevo, i giovani si rincorrevano nei boschi per procreare e che i figli nati da queste unioni, detti "merry-begot", erano figli di tutta la comunità e considerati quasi figli degli Dèi. Purtroppo non c'è un briciolo di storicità in tutto questo, infatti il termine merry-begot appare per la prima volta nel 1785 e indica i bambini avuti in modo illegittimo, è una parola scurrile di basso gergo e significa letteralmente "bastardo" in senso dispregiativo, dunque nulla di poetico o divino.

Secondo alcuni, la caccia avrebbe qualche indizio nella storia, ma siamo sempre molto lontani (soprattutto ideologicamente) dai tempi arcaici in cui si celebrava Beltane: i sostenitori di questa teoria affermano che i primi cenni di una sorta di rincorsa tra due giovani amanti appare nel 1630 in una ballata dal titolo "The two kinde Lovers" in cui una ragazza dichiara la propria fedeltà al suo amato (qui potete leggere il testo in inglese antico). Successivamente abbiamo la ballata intitolata "Two Magicians" del 1828 in cui una giovane donna scappa dalle avances del baldo giovanotto che vuole irretirla; i due si rincorrono trasfomandosi in vari animali, ma il fulcro centrale è e rimane la costante ritrosia della ragazza.
Quindi anche in questo caso non vi sono testimonianze di scappatelle libertine, anzi siamo di fronte all'esatto opposto. Come suggerisce Cattia Salto nel sito Terre Celtiche, occorre tenere presente che le antiche ballate erano spesso una forma accattivante per educare i giovani. E, in questo senso, manca del tutto la parte concreta, ovvero il filo storico o antropologico che faccia da legame con un rito solamente ipotizzato (e di cui non si ha alcuna testimonianza).

Di certo i rituali orgiastici non mancavano nei tempi più antichi, ma da qui a costruirci sopra una storia mai accaduta c'è una bella differenza. Se davvero fosse esistita una tradizione talmente radicata da manifestarsi addirittura fino al Medioevo, ne avremmo certamente trovata traccia in qualche sonetto, in qualche documento ecclesiastico atto a condannarla, o in qualche altro tipo di attestazione scritta, proprio com'è accaduto a centinaia di altre manifestazioni folcloristiche di orgine precristiana sopravvissute fino e oltre il Medioevo, di cui oggi possiamo parlare con dati alla mano e non per sentito dire.
Invece nulla di nulla. Difatti la ballata del 1630 (cioè scritta quasi 140 anni dopo la fine del Medioevo), non racconta una rincorsa vera e propria, tanto meno una caccia d'amore, ma più semplicemente narra di una ragazza che prega il suo fidanzato di non lasciarla mai e che se lui dovesse partire per un altro luogo, lei lo seguirebbe ovunque. Cioè una normalissima dichiarazione d'amore, estremamente simile a quelle di oggi, se non fosse per la sintassi. Nel testo non si fa cenno a nessuna rincorsa, caccia, inseguimento e nemmeno a un qualsiasi ammiccamento sessuale... che poi sarebbe il fulcro della blasonata "caccia d'amore". Se lo scopo era quello di rincorrersi in funzione di un corteggiamento preliminare all'atto sessuale, di certo questa ballata non ha nulla a che vedere.

Qualcuno potrebbe obiettare «sì, ma la seconda ballata narra proprio questo». Mh, sni, in realtà gli studiosi non fanno alcun cenno a una possibile "caccia d'amore" intesa in questo senso. Il giovane vuole effettivamente avere un rapporto sessuale con la ragazza, ma qualsiasi uomo lo voleva in passato e lo vuole al giorno d'oggi, insomma non è un dettaglio determinante. E infatti la ragazza fugge perché nel 1828 la conservazione della verginità era un valore sociale e religioso, dunque ella non fuggiva maliziosamente per farsi poi prendere, ma fuggiva per fuggire. La testimonianza sta nel fatto che lei si trasforma in lepre e lui e in levriero, poi lei in anatra e lui in segugio, ecc.. quindi nemmeno nell'approccio fantastico è presente il concetto di unione, ma al contrario di preda-vittima e predatore-carnefice.
Gli studiosi sono più propensi a vedere in questa ballata lo schema tipico delle favole antiche, le cosiddette fairytales, che si dividono in due generi:
- nel primo una coppia di innamorati fugge da un nemico malvagio;
- nel secondo un giovane che studia con uno stregone, fugge dal suo padrone assumendo nuove forme, e il maestro lo contrasta con forme equivalenti.
Ed è a quest'ultimo genere che gli studiosi si riferiscono. Se ci pensate bene, tale forma di racconto è tipicamente nord-europea, basti pensare al mito di Cerridwen e Gwion raccontato nella Storia di Taliesin: un aiutante diviene suo malgrado in possesso di grandi poteri e deve fuggire dalla figura maestra cambiando forma. Un escaomtage narrativo talmente ben radicato nella cultura britannica da ritrovarsi anche nel romanzo "La Spada nella Roccia", scritto da Terence H. White nel 1938. La storia racconta l'infanzia di re Artù che viene affidato al mentoraggio di Mago Merlino. Questi, per insegnare ad Artù cosa significa essere un buon re, lo trasforma in vari animali diversi e, a ogni trasformazione, egli impara una lezione di vita.
E' chiaro che siamo molto più vicini a questo genere di narrazione, che non alla fantomatica caccia d'amore.

Concludo dicendo che quando si fa divulgazione occorre sempre dividere criticamente ciò che appare come un racconto favolistico e ciò che è attestato dai documenti storici, in quanto francamente inoppugnabili. Gli anni 2000 sono passati da un pezzo, sarebbe ora di fare pulizia di certe bufale.
 
 
Storia di Taliesin

 
 
 
Fonti:
https://terreceltiche.altervista.org/beltane-love-chase
https://www.etymonline.com/word/merry
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Twa_Magicians
https://web.archive.org/web/20060212184209/http://www.allaboutirish.com/library/tales/demne.shtm
https://archive.ph/20081205064444/http://www.celtic.org/salmonofknowledge.html
https://it.wikipedia.org/wiki/La_spada_nella_roccia
 
 

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