lunedì 10 ottobre 2016

Halloween e la sfida religiosa nel nuovo millennio


 Quando da bambina sentivo parlare per la prima volta di Halloween e guardavo incuriosita tutti quei costumi da mostri, streghe e fantasmi, immaginavo già un ipotetico vestito da streghetta e nulla al mondo mi avrebbe indotto a pensare che quella festa avesse qualcosa di sbagliato. Anzi, nella mia mente di bambina priva di pregiudizi mi chiedevo con sincero entusiasmo perché anche da noi non si facesse una festa così simpatica, invece di rinchiuderci in due giorni di assoluta austerità, sentimento fuori luogo persino per un cimitero.

Il cimitero è infatti un luogo che per me ha sempre rappresentato la serenità e la pace sopra ogni concetto religioso e ho sempre pensato che i resti sepolti lì appartengano a persone esistite davvero, che in vita hanno avuto il nostro stesso sentire, e che il fatto di essere morti non li renda in nessun modo più degni di rispetto di quanto non gliene sia dato quando erano in vita. L’austerità perde quindi di significato in un contesto che andrebbe invece valorizzato per la sua importanza spirituale. Non è possibile immaginare la morte come un fatto di appannaggio esclusivamente religioso, penso invece che la Morte sia uno dei tanti aspetti della Vita, né più e né meno di altri momenti come la nascita ad esempio; e perciò si tratta di un fatto il cui appannaggio spetta solo alla Natura.

Gli antichi, ovvero le persone da cui proveniamo e non gente astratta descritta nei libri di storia, erano persone molto più connesse con la Natura di quanto lo siamo noi “moderni” e sapevano perfettamente che l’osservazione dei cicli naturali era la chiave per arrivare al Divino. In particolar modo furono i Celti a lasciare a noi la maggior parte delle tradizioni che oggi scioccamente collochiamo nella cultura cristiana. E la commemorazione dei morti fa parte di quelle. Avendo già parlato in queste pagine delle origini europee della festa di Halloween mi voglio ora soffermare sugli aspetti moderni e post-moderni e soprattutto su ciò che la gente crede di sapere in merito.

Ho notato negli ultimi anni un crescendo incontrollato di azioni di terrorismo religioso legato ad Halloween ad opera di gruppi estremisti i quali preferiscono di gran lunga diffondere notizie false o distorte ad hoc anziché soffermarsi sulla possibilità che ci sono altre culture al mondo, ugualmente aventi diritto di esistere proprio come la loro. Purtroppo però alcune persone non riescono ad accettare il concetto fondamentale che lo stesso Cristo professava proprio per le loro orecchie: la tolleranza.
Halloween altri non è che l’antica celebrazione celtica riservata alla commemorazione dei morti, che nei millenni si è trasformata – esattamente come tantissime altre – in quella scanzonata festa in cui zucche e fantasmi la fanno da padrona per motivi folcloristici e non certo per idee sataniste come qualcuno ama balbettare in giro. Un vecchio adagio recita: “Il male è negli occhi di chi guarda” ed è esattamente questo il caso di cui stiamo parlando. L’uomo teme per sua natura ciò che non conosce e lo sappiamo bene noi italiani che importando le nostre tradizioni popolari in America abbiamo rischiato più volte il linciaggio da parte dei puritani che prima di noi abitavano in quelle zone. Per far un esempio, se non avete mai sentito parlare della Benedicaria, vi basti sapere che si tratta di una forma di magia cristiana e che – guarda caso – esiste solo nelle popolazioni americane di origine italiana e oggi è considerata alla stregua dell’esoterismo cattolico, tanto che alcuni riti vanno fatti con l’aiuto del parroco. Insomma il mondo è bello perché è vario e questa meravigliosa varietà non va in nessun modo omologata a suon di allarmismi religiosi.

Penso al fatto che siamo nel 2016, a quasi mille anni di distanza da quando fu fondata l’Inquisizione, e andiamo nello spazio, creiamo strumenti tecnologici impensabili fino a pochi decenni fa, facciamo camminare i disabili con protesi intelligenti… ma allo stesso tempo crediamo a superstizioni medievali priva di ogni logica e soprattutto di buon senso. Quando sento queste assurdità mi aspetto da un momento all’altro che uno di questi signori del nuovo terrorismo inquisitorio scappi via davanti ad una foto digitale gridando che gli è stata rubata l’anima…

La festa dei morti viene celebrata in tutto il mondo in tantissimi modi diversi, ad esempio in Messico si confezionano teschi di zucchero coloratissimi da regalare ai bambini; in Oriente c’è l’Hangry Ghost Festival in cui tutti commemorano i propri defunti bruciando oggetti di carta come scarpe o vestiti finti. Vorrei chiedere a quegli integralisti cattolici cosa farebbero se un giorno arrivassero gruppi di minoranze messicane a riempire i negozi di teschi colorati anziché di zucche: gridereste all’allarme satanista anche in quel caso così palesemente erroneo?
Ma soprattutto vorrei chiedere ai cristiani moderati cosa state facendo di preciso contro questo movimento repressivo? Restate a guardare senza fare nulla o pensate di porre un freno contro coloro che ledono innanzi tutto la vostra immagine e quella della Chiesa?
Einstein diceva che il mondo va male non tanto per colpa dei cattivi, ma per colpa dei buoni che rimangono in silenzio.

E con queste dotte parole di un uomo che ha cambiato il mondo con la scienza e non con le superstizioni vi lascio invitandovi a conoscere davvero cosa è Halloween, quali sono i fantomatici legami con il Satanismo o con le tradizioni americane e sopra ogni cosa vi invito a ragionare con la vostra testa. Non lasciate offendere la vostra intelligenza: www.levereoriginidihalloween.it


Articolo originariamente scritto da Monica Casalini per la rivista Italia Magazine
Immagine di Alexander Raths


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