martedì 28 aprile 2020

Il formaggio della dea Luna



A leggere la frase pronunciata nel fumetto sembra quasi di trovarci di fronte a una reclame degli anni '60 e invece no: sono le parole dell'illustre poeta epigrammista romano Marco Valerio Marziale, proferite a proposito del formaggio che al suo tempo si produceva nel Lunensis Ager, cioè l'odierma Lunigiana.
A quanto pare il nostro Marziale era un vero estimatore di questo formaggio tipico lunigiano e, secondo lui, era un alimento molto nutriente adatto in particolar modo ai lavoratori. Infatti nella sua frase "Caseus segnatus imagine etruscae lunae praestabit mille prandia pueris tuis" (cioè la frase tradotta nell'immagine qui sopra), per "ragazzi" intende i garzoni della bottega che, per fare la pausa pranzo, mangiavano qualcosa portato da casa... esattamente come spesso accade oggi.

Ma perché il formaggio che si produceva lì aveva il simbolo della luna impresso?

Come suggerisce la radice del nome, il Lunensis Ager - cioè il "campo della Luna", era la zona intorno all'antica città-porto chiamata Luna (oggi Luni, in provincia di La Spezia).
Anticamente era un porto particolarmente utilizzato da Greci ed Etruschi che lo avevano intitolato a Selene, la dea della luna greca. Quando divenne una colonia romana fu ribattezzata con il nome latino della dea Luna, la cui falce divenne una sorta di logo per i prodotti caseari. E, chissà, magari anche per tutti gli altri, visto che a Luna si produceva ottimo vino, tanto che Plinio il Vecchio diceva che "il vino di Luni ha la palma tra quelli dell'Etruria".

Ma forse quello del nome della città non è l'unico motivo. Io immagino qualcosa di più preciso: pensate alla forma tonda e chiara dei formaggi appena fatti... bianchi e rotondi come la luna piena! D'altronde se la torta di compleanno con la panna e le candeline deriva dalla tradizione greca per Artemide, perché il formaggio non dovrebbe derivare dalla nostra dea Luna?
Credo che farò le dovute ricerche in merito. 

Quello che forse vi starete chiedendo è che tipo di formaggio fosse. Era fresco o stagionato? Bovino o caprino? In forme grandi o piccole?
Secondo uno studio del 2017, firmato dall'Accademia Nazionale della Cucina, quello di Luni sarebbe niente poco di meno che un antenato del moderno Grana Padano. Naturalmente è solo una teoria per il momento, ma qualche indizio ci sarebbe. Quando Marziale nei suoi resoconti afferma che si potevano fare "mille pranzi", intende dire che le forme erano molto grandi e per questo potevano fornire tantissime porzioni. Un secondo indizio sarebbe proprio la marchiatura della luna: che sia da lì che arriva la tradizione di apporre il famoso marchio sulle forme di grana?
Solo il tempo saprà risponderci.


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Testo protetto da Copyrighted e Creative Commons

Crediti
Concept grafico di mia ideazione
Illustrazione di sfondo: Slow Travel Fest
Immagine di Marziale di pubblico dominio
Foto del formaggio tratta dal sito del Caseificio San Rocco e modificata

Fonti
https://www.romanoimpero.com/2010/06/luni-liguria.html
https://www.lanazione.it/sarzana/cronaca/grana-padano-1.3500293

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