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martedì 18 febbraio 2020

Un gruppo di donne comprerà l'Isola delle Femmine



L'isola delle Femmine è un piccolo isolotto disabitato che si trova a poche decine di metri dalla costa dell'omonima cittadina siciliana. Sin da tempi antichi veniva usato per fini economici: i resti di alcune vasche del periodo ellenistico dimostrano che lì si preparava il garum, la salsa di pesce tanto amata dagli antichi Romani, che la utilizzavano per insaporire qualunque piatto; inoltre esiste la testimonianza archeologica che sul luogo si erigesse un edificio dedicato alla lavorazione del pesce, mentre tutt'intorno sono state ritrovate ancore e anfore puniche.

Secondo una leggenda l'isola si chiama così perché in tempi antichi 13 donne turche vi approdarono dopo essere state cacciate dalle proprie famiglie perché avevano commesso alcuni reati. Salvatesi dalle intemperie del mare, vissero sull'isolotto per 7 anni e infine furono ritrovate dai parenti pentiti che si erano messi in mare per ritrovarle. Una volta riappacificate con le famiglie decisero di stabilirsi sulla costa siciliana e fondarono Capaci (=ca' paci, cioé "qui pace") e battezzarono "Isola delle Femmine" l'isolotto su cui le donne avevano vissuto.

Ma questa è soltanto una leggenda (e lo si può ben capire dai i numeri 13 e 7 che ricorrono spesso nella narrazione mitologico-popolare); invece secondo Plinio il Giovane l'isolotto era la dimora di bellissime ragazze che si offrivano in premio ai coraggiosi vincitori delle battaglie.
Infine, la teoria più accreditata, sarebbe quella secondo la quale l'origine del nome deriva dal latino "fimis", traduzione dell'arabo "fim", che indicherebbe la bocca, cioè il canale che separa l'isola dalla costa. Di certo la componente femminile è stato il fulcro attorno al quale l'isola ha acquisito la sua importanza e la sua atmosfera magica.

Da circa 4 secoli è di proprietà della famiglia degli eredi di Rosolino Pilo, membro della spedizione dei Mille, ed è stata dichiarata patrimonio dell'umanità per la sua pecuriare bellezza. Inoltre la Lipu la utilizza come osservatorio per le specie di uccelli che la abitano. Da un anno è in vendita per la "modica" somma di 3.500.000€ ed è a questo punto che la storia si fa interessante.

Un gruppo di donne palermitane ha deciso di rendere per sempre l'Isola delle Femmine alle femmine. E per fare questo ha organizzato un crowdfunding per raccogliere i soldi necessari. Valentina Greco, Stefania Galegati, Claudia Gangemi e Marcela Caldas sono le quattro artiste dell'Ass. culturale Femminote (il cui nome si rifà a quello delle marinaie dello Stretto di Messina, narrate da Stefano D’Arrigo nel romanzo HorcynusOrca) a cui si deve la gloriosa iniziativa.
Si tratta di un gesto simbolico, certo, e di ideologica resistenza all'incontrollato sfruttamento delle risorse naturali per fini di lucro, qualcosa che va contro la logica moderna fatta perlopiù di becero commercio, ma è anche un'opposizione pratica, visto che una volta comprata nessuno potrà costruirci niente.

«Abbiamo pensato di chiedere una quota simbolica di dieci euro a donna e di comprare l'isola. - racconta Stefania Galegati - Ovviamente faranno parte dell'associazione solamente donne: gli uomini potranno comprare una quota intestandola a una donna. Su questo isolotto non vogliamo fare assolutamente nulla, è già una riserva naturale e va benissimo così, la nosta idea in barba a questo mondo capitalistico e che sfrutta le risorse naturali è quello di lasciarlo in pace, un gesto simbolico di fortissimo valore ideologico.»

Una delle opere di Stefania Galegati


A questo proposito ho rivolto alle donne dell'Ass. Feminote alcune domande sul progetto e il suo futuro. 

Domanda: Qual è stato il moto che ha generato l'idea di acquistare l'Isola delle Femmine? E qual è il messaggio che volete lanciare con questa iniziativa?
Risposta: Lo stimolo viene in modo diretto dal nome dell'isola. Compriamoci Isola delle Femmine, non avrebbe neanche bisogno di tante parole in più. Non vogliamo lanciare nessun messaggio, è un'opera d'arte che va a stimolare molti temi dal femminismo al territorio, dall'eterotopia alla liberazione del tempo, dall'importanza dell'inutile alla gestione del bene comune... ma su nessuno di questi è categorica, non vuole mandare messaggi.

D: Siete di sicuro esempio per tutte le donne che vogliono concretizzare i propri sogni e gli ideali di una vita. Quanto impegno è costato a tutte voi e come siete riuscite a raggiungere questo obiettivo?
R: Per noi non è un lavoro ma una passione, una gioia. Trovarci e lavorare all'Isola delle Femmine è una sorta di tempo liberato e desiderato. Non è stata una cosa immediata e per arrivare a questo equilibrato e lento 'passo' collettivo c'è stato un processo anche di scontri e litigi.

D: Il progetto è appena partito ufficialmente e sta già raccogliendo molti consensi. Vi aspettavate una così consistente partecipazione? Cosa vi trasmette tutto questo?
R: E' emozionante vedere l'Isola che va per conto suo, è come una creatura a se stante che noi guidiamo. Trasmette una grande energia.

D: La raccolta fondi di 350.000€ per l'acquisto dell'isola è una meta molto ambiziosa, in quanto tempo prevedete (o vi augurate) di raggiungerla? Oltre alle donazioni, come possono aiutarvi le persone interessate al successo della vostra impresa?
R: Non credo sia una meta facilmente prevedibile. E' comunque un progetto lento, lo abbiamo pensato due anni fa, e in questi due anni anche se non in maniera pubblica abbiamo avuto il tempo di dargli una struttura concettuale ed emotiva molto forte. Ogni tanto succede qualcosa che le dà una spinta immaginifica e chissà quanti colpi di scena ci saranno ancora. Ogni persona può aiutarci raccontando il progetto a più persone possibile, idealmente una rete internazionale di donne.

D: Quello che in molti si chiedono è "Cosa accadrà quando l'isola sarà stata acquistata?" Quali sono i progetti e le iniziative per il futuro?
R:  L'Isola reale verrà lasciata in pace, non le accadrà nulla. L'associazione sarà probabilmente trasformata in fondazione. In questo periodo di transizione stiamo riflettendo su tutti questi passaggi  e ci lavoreremo con la lentezza del processo che ci ha condotto fino a qui.


Grazie a tutte le donne del progetto! A me sembra una magnifica idea ed è per questo che ho già provveduto a chiedere informazioni per versare la mia quota. Certa che anche voi vogliate dare una mano alla raccolta fondi, vi lascio a qui di seguito i dati e i contatti utili. Compriamo tutte insieme questa splendida perla del Mediterraneo!

Sito web: www.isoladellefemmine.net (nei contatti troverete il form)
Youtube: youtube.com/UCwYNQNNfPknyvcp_SaS3Sdw


Immagini e fonti:
www.isoladellefemmine.net
https://it.wikipedia.org/wiki/Isola_delle_Femmine_(isola)
www.balarm.it

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